“Le Cinque Terre sono un superbo spettacolo paesistico e sono insieme un monumento incontaminato all’’operosità della razza umana che vi abita (liguri autentici, quasi introvabili altrove), proprio per la massiccia e singolare presenza di tanti vigneti che scalfiscono e rigano le pareti dei colli, sopra e attorno ai paesi, in ogni spazio possibile, anche il più esiguo, che se non c’è un poco di terra bisogna portarcela con le corbe e contenerla lassù con un muro a secco, spaccando la stessa natura di roccia col duplice scopo di ricavare uno stretto pianoro e di arginarlo sullo strapiombo. Finisce il mare con le sue spume bianche frangenti tra gli scogli e subito salgono le muraglie dei monti come una ripida spalliera e i cinque paesi sono mucchietti di case incastrate su una prua di terra, nella strettoia di un’insenatura……fino alla quota di 5/600 metri, ai margini della macchia e dei boschi arsi, sono tutti filari e pergole basse di vigna….i sentieri sono scale, centinaia e centinaia di gradini da salire e scendere con fiato grosso…il vigore degli uomini e delle donne e il loro coraggio sono cresciuti su quelle scale….”
dal libro “La Liguria del Buon vino” 1976- Giannetto Beniscelli, libro trovato in una cantina, lasciato ad impolverarsi e anche a …ora è fra le mie mani!